Esame di maturità classe 93

Sono stati giorni molto importante per il nostro GAP: I nostri 93 stanno sostenendo gli esami di maturità, sono uscite le classifiche di C Regionale e D dove il nostro GAP si mette in luce con dei risultati importanti di cui non ricordiamo precedenti ma non solo…

Gli articoli che nell’ultimo periodo sono stati pubblicati sulle pagine del nostro sito che riportavano le designazioni e i riconoscimenti che coinvolgevano i nostri tesserati hanno attirato l’attenzione sul nostro gruppo e alcuni altri GAP hanno visto le nostre pubblicazioni come degli eccessi… Sinceramente siamo orgogliosi dei risultati raggiunti quest’anno e siamo fieri di mettere in luce i ragazzi che grazie al loro impegno e la loro passione hanno raggiunto posizioni e riconoscimenti di tutto rispetto.

Sicuramente c’è un tempo per lavorare e uno per parlare, nel nostro Gruppo credo siano ben definiti questi periodi e il periodo del lavoro è talmente impegnativo e continuativo che ce ne rimane poco per parlare. Questa è la nostra forza, questo è l’insegnamento che negli ultimi 6 anni il nostro gruppo sta portando avanti. Roberto Pinto è stato il cambiamento di valori e di visione del nostro GAP, ci ha insegnato i veri valori dell’essere arbitro, i valori dell’impegno, il vero significato di meritocrazia, il rispetto, i diritti ma soprattutto i doveri. La crescita di un arbitro è data dalla capacità di autocritica e la forza e la voglia di mettersi in discussione senza cercare alibi o scuse. Questo è il suo insegnamento e il nostro segreto. Se stiamo raggiungendo questi risultati è al suo modo di aver rivoltato il lavoro del GAP che lo dobbiamo.

In questi giorni Roberto sta affrontando una prova importante, una prova che va oltre i valori tecnici, un vero esame che se dovesse essere giudicato da tutti noi ne uscirebbe a pieni voti. Di fronte a tutto quello che nel nostro ambiente arbitrale sta succedendo, basta guardare qualche sito di basket per capirlo, ieri è stata messa in discussione l’integrità morale e l’etica della persona che ha trasmesso questi valori a noi. Non capiamo come possa essere bastato così poco per mettere in discussione 25 anni di una grande carriera di una persona rispettata da tutto il movimento e non capiamo neanche come la vita privata di un nostro tesserato debba essere messa sotto giudizio da una giustizia sportiva. Su cosa trova fondamenti così forti l’accusa di scarsa etica e moralità per una persona che ha contribuito con le forze di polizia e non ha commesso alcun reato penale per la legge italiana e che ha dimostrato con documenti del Tribunale di Treviso e con esami clinici la sua effettiva posizione sulla vicenda?

Un po’ di mesi fa il Gazzettino intitolava “Roberto Pinto un esempio per i giovani”. Ora vogliono cancellare tutto, quello che era ed è l’esempio per noi tutti non lo è più perché qualcuno che neanche lo conosce crede e pensa di poterci fare cambiare idea al nostro gruppo e far dimenticare quanto ha detto e fatto da nostro Presidente? Quei valori etici e morali non sono due parole scritte su un regolamento calpestato più volte negli ultimi anni che ha si tolto (ancora in attesa di giudizio) 40 persone probabilmente negative per l’ambiente ma che ha portato e continua a portare come sacrificio sull’altare numeri molto più importanti di persone sane, oneste, serie, coerenti, professionali che credevano nonostante tutto e tutti nell’ambiente. Si dice che bisogna imparare dagli errori del passato, purtroppo non lo stiamo facendo, le persone che dobbiamo tenerci stretti e proteggere perché sono quelle che incarnano la vera essenza arbitrale non vengono difese. Quegli aggettivi “etico e morale” sono validi non se rimangono solo parole ma se sono fatti, se nel nostro ambiente vengono garantite e rispettate da tutti, dal primo arbitro all’ultimo. Allora si possiamo credere nelle parole di fiducia e cambiamento che annualmente vengono pronunciate.

I valori non si insegnano, si trasmettono se uno li ha dentro e se su questi non scende a compromessi.

Oggi è stato il giorno dell’esame di maturità non solo per i nostri ragazzi ma per il nostro ambiente. E’ stato l’esame dove si doveva dare il giusto peso alle cose, il giusto peso ai valori e al passato, dove quello che doveva essere un richiamo in condotta è diventata una ghigliottina a cui impotenti abbiamo assistito e da cui ne usciamo tutti sconfitti.

Lascia una risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.